LA BIBLIOTECA
Si tratta di un nucleo di documentazione composto da ottocentotrentadue volumi di cui fanno parte sia quelli effettivamente appartenenti alla biblioteca privata di Gori, sia quelli aggiuntisi (circa trecento) alla collezione tramite donazioni, lasciti o accorpamenti in conseguenza dei numerosi traslochi che il fondo ha subito prima dell'attuale sistemazione. I volumi appartenuti a Gori non sono molti se rapportati alle unità di una collezione raccolta durante l'arco di una vita. Questa anomalia è da attribuire sia ai suoi continui spostamenti in Italia e all'estero - ove fu esule dal 1894 al 1896 e nuovamente dal 1898 al 1902 - sia alla censura editoriale: possedere all'epoca testi proibiti era assai rischioso, specialmente per un anarchico.
Il patrimonio documentario si articola principalmente in quattro settori: politico, sociologico, storico e giuridico. La sezione letteraria, seppur minima considerando quelle dedicate alle altre discipline, è altrettanto significativa in quanto presenta titoli il cui tema si collega alla denuncia delle degenerazioni e delle convenzioni della civiltà borghese, formando un tutt'uno con i testi a carattere politico-sociologico. Non è un caso che nella biblioteca sia presente quasi l'intero corpus di Zola, molti testi di Anatole France , di Victor Hugo , degli scrittori russi Gor'kij, Dostoevskij e soprattutto Tolstoj , dello scrittore ungherese Max Nordau . Inoltre, un genere letterario particolarmente caro al Gori fu quello della commedia di cui possedeva diversi testi tra i quali quelli di Giuseppe Giacosa .
La sezione dedicata alla filosofia è limitata ad una decina di volumi con opere di Rousseau , Nietzsche , Proudhon e Steiner . Le sezioni proseguono con un numero marginale di pubblicazioni di geografia, scienze, economia e linguistica (grammatica latina, francese e spagnola e dizionari di francese-italiano, di spagnolo- inglese e di spagnolo-francese).
Nel complesso dei volumi parte rilevante è costituita dagli scritti anarchici, tra cui spiccano le opere di Kropotkin ed alcune di Élisée Reclus , che ebbero un peso decisivo per il pensiero di Gori.
La sezione relativa agli scritti anarchici comprende anche le opere del politico pubblicate postume tra cui le Opere nell'edizione del 1911 pubblicata dalla tipografia spezina La Sociale, a cura di Luigi Fabbri e Pasquale Binazzi, e in quella pubblicata tra il 1946 ed il 1948 dalla Editrice Moderna. Sempre in un'edizione postuma del 1968 la biblioteca possiede la raccolta di Scritti scelti editi dalle Edizioni Antistato a cura di Giuseppe Rose. Un'attenzione speciale è dedicata alla storia militare, in particolar modo alla figura di Napoleone, come si evidenzia dall' L'istoria di Napoleone e della grande armata nell'anno 1812 del Conte di Segur, dalla Vita politica e militare di Napoleone di Napoleone Buonaparte e dalla Storia della rivoluzione francese di A. Thi ers . Proseguendo con i testi di storia possiamo inoltre citare i trenta volumi della Storia romana di Rollin pubblicati nel 1834 e i quaranta volumi della Storia degli imperatori romani di Grevier . Da segnalare inoltre la prestigiosa edizione di La Germania. Due-mila anni di vita tedesca descritti istoricamente di Giovanni Scherr e Le donazioni barbariche ai papi. Studio istorico di Pietro Civelli . La raccolta si contraddistingue anche per la rarità di alcune edizioni che vanno dal XVII al XIX secolo come ad esempio.
In riferimento alle seicentine:
L'opere di Virgilio, cioè la Bucolica, Georgica e Eneida, nuovamente da diversi ecc. autori tradotti in versi scelti , In Venetia, Appresso Niccolò Tebaldini, 1603;
Il nuovissimo passatempo, pollitico, istorico et economico di Eugenio Raimondi bresciano, In Venetia, appresso i Bertani, 1639.
Tra le edizioni del XVIII secolo è da segnalare :
il Publii Ovidii Nasonis fastorum. Libri VI, Tristum libri V. De Ponto libri IV , Patavini, typis seminari, 1763;
M. Tulii Ciceronis orationum selectarum , Bassani, apud Remondini, 1776;
M. Tulii Ciceronis Epistolarum ad familiares. Libri XVI , Venetiis, typis Joannis Gatti, 1787;
L'ozio divertito o sia nuova raccolta d'istorie, e novelle piacevoli ed istruttive , Livorno, presso la Società tip., 1795;
La sfera geografica di Marc'Antonio Guigues , In Roma, per Gio: Giaccomo Komarek, 1700;
Metodo facile per formare qualunque sia sorta di vernici della Cina, e del Giappone praticato in Francia di Angelo Maria Alberto Guidotti, In Rimino, presso Giacomo Marsoner, 1784;
Cornelius nepos de excellentibus viris accedunt italico idiomate ., Florentiae, typis regiae celsitudinis, 1796.
Nell'edizione del 1821 figurano i sei volumi dell'opera T. Livii opera ab J. B. Grevier , Bassani: suis tipis Remondini, 1821 ed il Quinti Horatii Flacci opera interpretatione et notis illustravit Ludovicus Desprez ., Neapoli, apud Vincentium Ursinum, 1821.
Un'edizione assai pregiata è inoltre il Juris criminalis elementa di Joannis Carmignani, Pisa, Nistri fratis eorum socii, 1833;
l'edizione che comprende la raccolta completa delle Opere dell'abate Pietro Metastasio , Prato: dalla tip. di Luigi Vannini, 1823.
Rarissima, se non l'unica copia in Europa , sulla base delle ricerche effettuate dal Cambi 2 , rimane l'edizione completa in lingua spagnola di Criminologia Moderna 3 , la rivista fondata da Gori il 20 novembre 1898 a Buenos Aires e pubblicata fino all'agosto del 1900. Nella sezione periodici troviamo inoltre Volontà, Il Pensiero , la rivista fondata da Gori a Roma nel 1902 di cui fu direttore assieme a Luigi Fabbri ed altre riviste a carattere giuridico.
2 Guido Cambi,
Pietro Gori tra anarchismo e anarchia (1885-1905 ), tesi di laurea, anno accademico 1985-86, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Giurisprudenza.
3 A questo proposito è importante precisare che Gori oltre ad essere un pensatore ed un agitatore anarchico oltreché un brillante oratore, poeta e avvocato, fu un attento studioso di sociologia criminale cui dedicò diversi scritti a cominciare dalla tesi di laurea dal titolo Miseria e delitto per proseguire con altri studi raccolti nel VI volume delle Opere intitolato Sociologia criminale pubblicato nel 1911 da Pasquale Binazzi.